22 e 23 marzo 2023, a Torino e Albugnano, la lezione recitata “ARMARE IL CONFINE – Chiudere le frontiere, aprirsi al conflitto: retorica e propaganda dalle trincee ai tempi di Frontex”

Unione Culturale Franco Antonicelli, Via Cesare Battisti 4b, Torino
Mercoledì 22 marzo 2023 h 10.30 e h 21.00, ingresso libero

Sala Polivalente dell’antica Scuola Elementare “Camilla Serafino”, c/o Enoteca regionale dell’Albugnano, Via Roma 9, Albugnano
Giovedì 23 marzo 2023 h 21.00, ingresso libero

Nell’anniversario dell’inizio dei bombardamenti NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia (24 marzo 1999)

Lezione recitata
ARMARE IL CONFINE – Chiudere le frontiere, aprirsi al conflitto: retorica e propaganda dalle trincee ai tempi di Frontex (scheda)di e con Anna Delfina Arcostanzo

SINOSSI:

Manuale per istituire un fronte, disponendo di una frontiera
Occorrente: 1 frontiera, 1 Qualcuno e 1 Altro.
Precondizioni: paura, (in)sicurezza.

Chiudere le frontiere
Chiudere per stare al sicuro
Chiudere e stare al sicuro
(Chiudere è stare al sicuro?)

Frontiere.
Sfondate con una spallata, perché non erano state chiuse abbastanza forte.
Disegnate dritte su una mappa, per farsi padroni della terra e di chi ci vive.
Spuntate nuove come funghi, a raccontare, meglio di qualsiasi epopea, chi sono i protagonisti del nostro mondo, su quali miti edificano le loro conquiste e a quali dèi sacrificano le loro vittime.

Ne abbiamo conosciute.
Frontiere che hanno riempito di check point le terre sacre degli uomini.
Frontiere istituite da predoni per recintare i padroni di casa.
E frontiere che hanno risolto con un muro i flussi delle alternative.

Fatte per essere chiuse e per potercisi chiudere,
armate per stare al sicuro,
e spinate per pungere gli occhi di chi deve passare.

Eppure, a volte, ci sono cose che vanno tenute ben aperte, se si vuole stare al sicuro, come gli occhi, come certe frontiere.
Perché è attraverso di loro che scorre il flusso delle alternative, che garantisce la sopravvivenza dell’umano.

E tu? Hai abbastanza paura per chiuderti dentro una frontiera come un topo spaventato?
Per trasformarla in un fronte, nel tuo personale fronte di guerra?

AUTRICE e ATTRICE | ANNA DELFINA ARCOSTANZO
Antropologa di formazione, promuove la diffusione di un approccio riflessivo nell’analisi della contemporaneità, attraverso il concetto di “geopolitica riflessiva”. Sul tema, ha pubblicato Noi, gli Occidentali. Spunti per una geopolitica riflessiva, nello specchio della Françafrique (SintesiDialettica.it, 2014). La sua ricerca verte sulle produzioni retoriche nei contesti (post)globali. È traduttrice per Einaudi e lavora per il teatro come attrice, formatrice e drammaturga, tanto in ambito sociale – con scuole, comunità, istituzioni – quanto in quello della produzione artistica tout court.

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Lo stagno di Goethe – ETS in collaborazione con Unione Culturale Franco Antonicelli, Pro Loco di Albugnano e Comune di Albugnano

(Sono disponibili repliche presso le sedi delle scuole del territorio – info su modalità e periodi telefonando al 3394801713 o scrivendo alla email info@lostagnodigoethe.com)

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