Venerdì 2 settembre 2022 alle 21.00 presso l’Auditorium delle Terme di Pejo, Pejo (TN).
“Conflict Archaeology – Quel che resta della Grande Guerra – lezione recitata”, di Valentina Cabiale con Giuliano Comin
Nell’ambito degli eventi di commemorazione dei Kaiserschützen del Piz Giumela, organizzati dal “Museo Pejo 1914-1918 – La Guerra sulla porta” in ricordo di tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale: “Perché il ricordo di quegli eventi ci aiuti a unire ciò che la guerra ha diviso”.
Un viaggio tra le tracce “tangibili” della Grande Guerra, a partire da un paio di soprascarponi in paglia usati un secolo fa a Punta Linke. I corpi, gli oggetti, i vestiti dei soldati, in un appassionante equilibrio fra conoscenza emotiva e ricostruzione storica. L’archeologia dei conflitti cerca di comprendere il rapporto tra le rimanenze di ciò che è stato e il modo in cui vogliamo – o non vogliamo – integrarle e riconoscerle nel presente.
La Conflict Archaeology (“Archeologia dei conflitti”) è una disciplina, diffusa dagli anni ’90 del XX secolo, che ha come obiettivo lo studio dei conflitti (antichi e moderni) attraverso le tracce materiali da essi generati. I resti materiali della Prima guerra mondiale sono innumerevoli: trincee, campi di battaglia, rifugi sotterranei, imponenti tracce di modificazione del paesaggio; nonché gli oggetti e i resti umani ritrovabili in quei contesti. Nella lezione recitata CONFLICT ARCHAEOLOGY – Quel che resta della Grande Guerra, partendo dall’analisi di un “reperto archeologico” della Prima guerra mondiale, un paio di soprascarponi in paglia utilizzati dai soldati durante i turni di guardia nella postazione austriaca di Punta Linke (oggi in Trentino, nel gruppo Ortles-Cevedale, a 3629 m di altitudine), si raccontano il senso di questa archeologia del moderno e i metodi per giungere “dalle cose agli uomini”, da una conoscenza emotiva alla ricostruzione storica. L’interpretazione del passato è sempre indissolubilmente legata al nostro modo di essere nel presente. Il ritrovamento di corpi di soldati morti durante la Grande Guerra, non raro nei contesti alpini d’alta quota a causa dello scioglimento dei ghiacci, mette in particolare evidenza i nostri legami con il conflitto e con i meccanismi guidano la comprensione di quel particolare passato.
Conflict Archaeology – Quel che resta della Grande Guerra – lezione recitata | Produzione: 2018 – Lo stagno di Goethe ETS, in collaborazione con Istituto di studi storici Gaetano Salvemini – Partner Polo del ‘900, Associazione Turismo in Langa e Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento
Lezioni Recitate è un progetto nato nel 2011; promosso da Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, è stato realizzato dalla Compagnia Marco Gobetti in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti; e successivamente con Unione Culturale Franco Antonicelli, Parco Paleontologico Astigiano, ASTISS – Polo Universitario Asti Studi Superiori, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Dal 2016 il repertorio delle Lezioni Recitate si è arricchito, andando a toccare, oltre alla storia (con figure quali Foa, Lussu, Ginzburg, Terracini, Ravera, Antonicelli, Pintor) la disciplina dell’archeologia; nel 2018 i titoli in repertorio diventano undici, con l’allestimento di quattro nuove lezioni recitate, ascrivibili alla storia, all’archeologia, alla letteratura e all’antropologia (testi di Leonardo Casalino, Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Franco Pezzini); nel 2019, con la lezione recitata dedicata a G.R. Morteo si affronta il tema del teatro stesso. Rivolte principalmente alle scuole, le Lezioni Recitate possono essere dedicate a qualunque pubblico; oltre che in classi e auditorium sono state e sono dunque realizzate pure in circoli, teatri, centri di studio e di incontro, librerie, biblioteche, bar, su strada; e in ogni luogo in cui possa nascere un rapporto significativo fra attore e pubblico.
Gran parte dei testi delle Lezioni Recitate sono pubblicati nei seguenti volumi:
LEZIONI RECITABILI – Vittorio Foa, Leone Ginzburg, Emilio Lussu,Giaime e Luigi Pintor, Camilla Ravera,Umberto Terracini: ritratti da dirsi, di Leonardo Casalino – Edizioni SEB2, Torino 2012
Conflitti, lavoro e migrazioni – Quattro “Lezioni recitate”, di Anna Delfina Arcostanzo, Valentina Cabiale, Leonardo Casalino, Franco Pezzini – Edizioni SEB27, Torino 2018
Aa. Vv. In sintonia con il presente – Franco Antonicelli tra politica e cultura , A cura di Diego Guzzi – Edizioni SEB27, Torino 2019)